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domenica 4 settembre 2016

Je ne suis pas Charlie

Non riesco a capire la difesa, da parte di molti, del giornalaccio Charlie Hebdo... Che ci siano state notevoli carenze da parte dello Stato, nella gestione del terremoto, questo è indubbio.
Mancanza di validi rimedi antisismici, case abusive ecc. ecc.Ciò che non tollero è che Charlie Hebdo venga fatto passare per giornale dissacrante con tutti, nonchè come giornale che rivendica la libertà di informazione per tutti. Come ho già scritto in un mio post https://ingannisvelati.blogspot.it/2016/09/io-non-sono-charlie-hebdo.html Charlie Hebdo è sempre stato un giornale con due pesi e due misure, dato che licenziò Maurice Sinet che ironizzò (in modo non offensivo) sulla ebraicità di Sarkozy jr, licenziò Mona Chollet che protestò contro il suo collega Val che definì incivili i Palestinesi... Charlie Hebdo, inoltre, in passato chiese anche la messa fuori legge del Front National, bella coerenza.. si sentono liberi di fare satira su tutto ma non disdegnano di censurare la libertà di associazione. Molti insistono sul fatto che la vignetta volesse dissacrare solo i politici, ma a ben vedere si può cogliere una dissacrazione anche dei proprietari delle case costruite in modo non ortodosso, proprietari di (ex) case che in passato si sono rivolti, magari, ad ingegneri non professionali. Ok avranno fatto degli errori in passato ma perchè affondare il coltello nella piaga? Ritengo sia abbastanza traumatico per un ex proprietario di casa, sentirsi aggirare il coltello nella piaga, vedersi denigrare per errori (che se evitati) che hanno portato alla distruzione della sua dimora. Inoltre bisogna rendersi conto che Charlie Hebdo NON è un giornale contro il potere, è a FAVORE del Potere dato che è stato acquistato dai Rothschild. Parliamoci chiaro, negli ultimi anni il governo avrebbe potuto ottimizzare la protezione antisismica, non lo ha fatto per MANCANZA di sovranità, sovranità scippata dalla UE.Non a caso, nella seconda vignetta i vignettisti hanno scritto che non è stato Charlie Hebdo a provocare i danni del terremoto ma la mafia. Messaggio subliminale di Charlie, volto ad instillare un messaggio del tipo : cari Italiani, la sovranità non c'entra niente, i danni ci sono stati perchè siete solo sporchi mafiosi, pizza e mandolino. Ciò è ancor più grave a fronte del fatto che la sovranità ci è stata scippata dalla UE, e la Francia ha giocato un ruolo chiave in questo processo, essendo uno dei Paesi che più chiede cessioni di sovranità e che si è reso partecipe del golpe del 2011 in Italia. Tralasciando l'uso delle vignette per compiacere i desiderata dei suoi padroni mondialisti (se i Rothschild investono soldoni in un giornalaccio da poche copie, ci sarà un motivo?) non si può fare a meno di riscontrare un certo razzismo nelle vignette di Charlie Hebdo. Un razzismo che gioca sui clichè, sull'immagine dell'Italiano pelandrone, mafioso e spregiudicato. Razzismo, che ovviamente non è stigmatizzato dai sinistrati, che spesso accusano di razzismo chi non vuole un'immigrazione incontrollata creata da lobbies mondialiste.
P.S. Charlie Hebdo non ha quasi mai attaccato gli Ebrei, limitandosi ad attaccare Cristiani ed Islamici. Charlie Hebdo ha fatto delle vignette sulla strage di Nizza, ma non ha attaccato nessuno (e di persone da attaccare ce n'erano parecchie, tra magistrati, poliziotti ed altri strani personaggi) limitandosi a raffigurare una palma di sangue. Con magistrati che vogliono distruggere prove, poliziotti che non fanno adeguati controlli degli attentatori, con 1000 elementi che fanno capire che si tratta di un FALSE FLAG, si limitano a raffigurare la palma insanguinata?
Charlie Hebdo NON è un giornale dissacratore del potere, Charlie Hebdo è solo un giornalaccio al soldo della feccia mondialista!

venerdì 2 settembre 2016

Io NON sono Charlie Hebdo

Io NON sono Charlie Hebdo! La si finisca di difendere questi cialtroni! I giornalisti e i vignettisti di Charlie Hebdo NON sono eroi della libertà di informazione come vogliono apparire! Innanzitutto, bisogna ricordarsi che ci sono voci abbastanza affidabili, secondo le quali la rivista sarebbe stata acquistata dai Rothshild..http://www.rischiocalcolato.it/2015/02/charlie-hebdo-le-coincidenze-ebraiche-di-maurizio-blondet.html.
Inoltre, è una assoluta menzogna, quella, secondo la quale Charlie Hebdo avrebbe fatto satira, indistintamente su tutte le religioni. La religione ebraica non è stata quasi mai oggetto di satira (forse per il Sionismo di alcuni dei suo redattori e della proprietà), ed anzi in uno dei pochi casi, un vignettista di nome Maurice Sinet venne licenziato per "antisemitismo", a fronte di una battuta innocua sulla ebraicità della fidanzata di Sarkozy junior. http://www.nextquotidiano.it/sine-vignettista-licenziato-charlie-hebdo-per-antisemitismo/.
Inoltre, non bisogna dimenticare ciò che accadde nel 2000 alla giornalista Mona Chollet, che venne licenziata per aver protestato contro le dichiarazioni di un suo collega del Charlie Hebdo, Val che aveva definito i Palestinesi "non civilizzati http://lmsi.net/L-opinion-du-Patron.
Premesso, che ci sono delle mancanze da parte dello Stato Italiano e qualora non ci fossero state, i danni del terremoto sarebbero stati minori; ma chi li autorizza ad irriderci? Chi autorizza vignettisti, cittadini di uno Stato che si fa fare attentati da falsi gelatai, che la fanno in barba a decine di poliziotti; a denigrarci e deriderci? Era proprio necessario calcare la mano su un episodio del genere, in cui sono morti circa 300 INNOCENTI? La Satira deve avere un suo limite, a maggior ragione la satira di quelli che prendono solo determinate categorie come bersaglio e non altre (gli Ebrei Sionisti) per intuibili motivi.
L'ulteriore "spicchio" di ipocrisia attorno al famigerato Charlie Hebdo, la si può rinvenire nei social networks; Tommaso Longobardi, un utente Facebook, ha pubblicato una vignetta che deride Charlie Hebdo come "risposta" alla pessima vignetta sul terremoto di Charlie Hebdo..
Inutile dire come tale vignetta gli sia stata subito rimossa...
Oltre alla ipocrisia che pervade l'operato di tale rivista di "satira", bisogna soffermarsi anche sull'eventuale ruolo che è stato dato a Charlie Hebdo nel processo di mondializzazione.
A gennaio 2015, la moda dei "je suis" partì proprio con Charlie Hebdo, tutta la stampa radical chic ed atlantista concentrò tutti i suoi sforzi per far apparire tale attentato come "scontro di civiltà", scontro tra cattivoni islamici e buoni laicisti e libertari, Islam contro Occidente.
Il disegno, anche a fronte dei Soros leaks, appare abbastanza chiaro: creare guerre di religione al fine di rendere più accettabile l'idea di una religione ecumenica, mondiale, una religione necessaria per instaurare il famigerato Nuovo Ordine Mondiale.
Io non sono Charlie Hebdo, non sarò mai solidale con un giornalaccio pedina del mondialismo.
Piuttosto #jesuisTommasoLongobardi censurato da Facebook che censura la sua vignetta ma, paradossalmente, non quella di Charlie Hebdo